Lorenzo Sonego: “L’età non conta, l’importante è dare tutto”

Lorenzo Sonego testimonial progetto Torino Tennis Talents

Con il best ranking di 32° giocatore del pianeta e il recente scalpo del numero 1 del mondo Nole Djokovic, il torinese Lorenzo Sonego è uno dei giocatori che ha fatto registrare i maggiori progressi nel circuito Atp negli ultimi anni. Cresciuto con Gipo Arbino fin da quando ha mosso i primi passi con una racchetta in mano, Lorenzo è salito di livello anno dopo anno, esperienza dopo esperienza, fino a togliersi grandi soddisfazioni come il successo sull’erba ad Antalya e i quarti a Montecarlo (2019), fino ad arrivare agli ottavi al Roland Garros e alla finale di Vienna nel 2020.
Per il progetto Torino Tennis Talents non poteva esserci testimonial migliore, sia per il percorso tennistico di Lorenzo che per i valori che l’allievo di Gipo trasmette sia dentro che fuori il rettangolo di gioco.

Come ti sei avvicinato al progetto Torino Tennis Talents e ad I Tennis Foundation?
“All’inizio tramite Gipo e poi direttamente con Simone Bongiovanni (presidente I Tennis Foundation, ndr), che è venuto personalmente a parlarmi di questo progetto. In seguito, abbiamo trascorso una settimana insieme a Todi, dove ho avuto modo di conoscerlo come persona. E così mi sono affezionato a lui ma anche a questo progetto, che ha l’obiettivo di aiutare giovani ragazzi che non hanno l’opportunità di partecipare ai tornei, che è un aspetto fondamentale. È importantissimo avere un aiuto economico per poter girare e fare esperienze che ti servono veramente, perché anche se perdi al primo turno comunque ogni sconfitta ti insegna qualcosa, ti lascia qualcosa. E ogni torneo lo vivi in maniera diversa e impari a vivere questi tornei e a gestirli in maniera diversa. L’esperienza ad un certo livello conta tanto”.

Questo aspetto lo stai vivendo sulla tua pelle, dato che non hai così tante partite giocate nel circuito maggiore e in ogni annata hai dimostrato di crescere torneo dopo torneo.
“Per me ogni partita è un insegnamento. Lo dico sempre a Gipo che io o vinco o imparo, perché da ogni sconfitta ho imparato le cose più importanti del tennis. La vittoria ti lascia sì col sorriso, ma impari molto di più dalle sconfitte. Quindi è stato veramente importante fare questi tornei ogni anno e salire di livello, così come giocare con giocatori che sono già lì da diverso tempo e hanno tantissima esperienza. È un percorso che mi è servito per giocare ogni torneo in maniera diversa e crescere”.

La presentazione del progetto Torino Tennis Talents con Lorenzo Sonego, Gipo Arbino, Chiara Appendino, Giulia Gatto Monticone e Simone Bongiovanni

Il tuo esempio è fonte di grande ispirazione per i ragazzi del progetto Torino Tennis Talents.
“Io dico sempre che non conta l’età in cui arrivi o cosa succede durante il percorso. È importante applicarsi e dare tutto quello che hai, sia dentro che fuori dal campo, perché poi il campo è importante, ma sono le piccole cose che fanno la differenza ogni volta che sali di gradino e giochi ad un livello superiore. Quindi quelle piccole cose, come l’alimentazione, l’aspetto mentale o la preparazione atletica, servono molto e la gestione di questi aspetti può fare una grandissima differenza. E poi soprattutto uscire dal campo sapendo che hai dato tutto. Questo è fondamentale, perché sei con la coscienza pulita e torni a casa tranquillo perché, nonostante il risultato, se tu hai dato tutto di sicuro imparerai qualcosa. Un consiglio che mi sento di dare oggi a questi ragazzi è che nonostante l’età bisogna crederci sempre, continuare a lavorare e inseguire il proprio sogno, ma con assoluta serenità e passione”.

E tra meno di un anno Torino diventerà la capitale mondiale del tennis.
“Le ATP Finals è con gli Slam il torneo più importante del mondo. Appena ho saputo la notizia che Torino avrebbe ospitato cinque edizioni, ho pensato che un giorno mi piacerebbe riuscire a qualificarmi. È un sogno, che vorrei raggiungere, perché giocare in casa sarebbe un’emozione fantastica. Ho visto da spettatore una volta quelle di Londra e sono sicuro che Torino saprà fare altrettanto bene”.

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